Critica all'ODP, credo fondata.

mauri

Curlie Meta
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Mar 29, 2002
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webguest said:
Siccome mi pare di aver capito che l'inserimento nella directory migliora il page-rank, mi sembra una cosa positiva per gli utenti trovare un sito aggiornato nei primi posti, evitando così di passare prima per siti strapieni di pop-up/pop-under, banner pornografici, per poi magari trovarsi davanti ad un server accessibile solo via dialer e contenuti free minimi o assenti...

Mi pare che lei sottindenda a dei risultati di una ricerca fatta su Google,
che è solo uno (anche se forse il più noto)
dei portali/siti/motori che utilizzano i dati ODP.

Il fatto è che noi siamo editori di ODP, progetto ben diverso, e non possiamo
calibrare il nostro editing in base ai risultati delle ricerche che si ricaveranno
su motori esterni a noi.
Ognuno di quei siti usa dei parametri propri,
che sono anche variabili nel tempo;
noi abbiamo le nostre linee guida per l'editing,
e a quelle ci atteniamo.

Se poi ci sono dei siti che contravvengono alle linee guida
o che offrono dei contenuti inappropriati per la categoria
in cui si trovano, si può sempre fare una segnalazione
:)
 

borgorosso

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Mar 30, 2004
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Le ripeto le domande: Borgorosso è il suo nome di battesimo o il cognome ? Perché non ha messo informazioni personali/professionali nel profilo ?

Credo che questa argomentazione sia un pò debole, non trova? (a proposito, se potessimo darci del tu non sarebbe male).
Posso segnalare tutto ciò che mi viene richiesto senza alcun problema. Credo molto nella responsabilità, a tutti i livelli. Nel momento in cui si assume su di se un ruolo, è necessario che gli atti conseguenti siano valutabili. Nel caso di ODP si configura un processo deleterio di responsabilità diffusa, laddove quello che accade non diviene imputabile ad un singolo, bensì ad una categoria di persone. Se mi è consentito un paragone politico, è esattamente ciò che è accaduto nel nostro Paese per un cinquantennio. La responsabilità diffusa causa una perdita di fiducia nel "sistema", per cui anche per quanto riguarda ODP si sta ingenerando il circolo vizioso del "tanto sono tutti uguali". Lei mi ha segnalato che quando si sono verificati abusi, essi sono stati trattati con durezza. Un sistema di pubblicità della repressione di comportamenti inadeguati, ha il pregio di informare l'utente della vitalità di una struttura che ha in se gli anticorpi per vanificare atti "illegali".

Spero di averla convinta che non si può identificare con assoluta certezza quale sia la soluzione più corretta. Se da una parte ci sono esigenze di privacy da tutelare, dall'altra un' eccessiva tutela di questa potrebbe portare ad una bassa considerazione morale da parte degli utenti. Impossibile massimizzare entrambe le esigenze, che credo siano avvertite entrambe.

CIAO :D
 

Marco5x

Curlie Meta
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Mar 25, 2002
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Nel caso di ODP si configura un processo deleterio di responsabilità diffusa, laddove quello che accade non diviene imputabile ad un singolo, bensì ad una categoria di persone.

La responsabilità è individuale dell'editore nei confronti di ODP, ma solo internamente.
Quando un editore si comporta male noi lo buttiamo fuori proprio per salvaguardare l'integrità della directory, ma quel che siamo tenuti a presentare all'utente non sono i dettagli di chi ha fatto cosa ma il risultato nel suo complesso.

Non capisco perché lei ed altri insistono sugli abusi degli editori; le confesso che io, come tanti altri meta, passo una parte non trascurabile del tempo che dedico a ODP proprio a verificare il lavoro degli altri editori. Chi pensa che ODP sia una cricca dove gli editori si proteggono l'un con l'altro, mi spiega come avremmo fatto ad arrivare a 4.000.000 di siti elencati, in grande maggioranza con descrizioni decenti ed imparziali? Si sentirebbe di dire che, nella media, i siti hanno descrizioni iperboliche, costituite da liste di parole chiave, posizionati senza alcuna logica?

La realtà, sig. Borgo Rosso, è che l'unico punto debole non è quello qualitativo, non è quello della lotta agli abusi (che fortunatamente riusciamo a tenere sotto controllo) ma quello quantitativo legato proprio alla ragione opposta, cioè alla mancanza di un numero adeguato di editori che privati della facoltà di abusare del sistema sarebbero disposti a dare un genuino contributo alla directory.
 

mauri

Curlie Meta
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Aggiungo anch'io qualche commento.

borgorosso said:
Credo che questa argomentazione sia un pò debole, non trova? (a proposito, se potessimo darci del tu non sarebbe male).

Assoluttamente no. Il motivo per cui tu non sei tenuto a rendere palesi
i tuoi dati personali su questo forum è lo stesso per cui non sono tenuti
a farlo gli editori ODP.

Se tu mi offri delle ragioni *forti* per le quali io dovrei, nel mio profilo,
far sapere chi sono esattamente, io lo farò, ma fino a quel momento
esercito il diritto alla privacy che la legge italiana e internazionale mi concede.
Sbaglieresti però a pensare che questo mi permetta di eludere
le responsabilità che ho e le regole che sono tenuto a rispettare.

Credo inoltre, anche valutando il contenuto di altri interventi che hai fatto,
che tu generalizzi un po' troppo questa sfiducia verso il sistema,
magari basandoti su alcuni commenti negativi che dici di aver raccolto.
ODP è un progetto di portata mondiale nel suo genere, se ci sono
60 (sono stato largo) webmaster italiani che hanno delle perplessità sull'integrità degli editori,
ascolteremo la loro opinione ma non possiamo dire che c'è un malcontento diffuso.
Con tutto il rispetto, non farti portavoce di opinioni o sondaggi
che credo tu non abbia fatto. ;)

La lotta agli abusi è sempre viva, ma se rapportata a tutte le altre attività
che sono necessarie per la crescita del directory, è un aspetto come un altro,
quasi marginale. Marginale non come importanza, ma come reale incidenza
sulla qualità del directory. Un editore che abusa dei propri privilegi
può fare dei danni per un certo periodo, finché non viene scoperto,
e solo per una limitata area/categoria; questo però non intacca
l'aumento e miglioramento costante delle risorse a disposizione per l'utente.

L'accostamento poi con la situazione politica italiana, non funziona
un granché per un semplice fatto: ODP non è un progetto italiano. ;)
 

borgorosso

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Se non vi spiace faccio una piccola summa (l'ho detto che sono megalomane :p ).
Personalmente non ho alcun motivo di lamentarmi dell'ODP. Ho chiesto l'inserimento di 3 siti, sono in attesa ma da poco tempo. Ho domandato di diventare editore, ma anche in questo caso siamo di fronte a tempi di attesa molto bassi. Ergo, non ho motivo di rancore o altro. Credo di essere una persona corretta, tant'è che nella domanda per diventare editore della categoria, se non vado errato, vivai, ho segnalato il mio legame ad alcuni siti web etc. Credo, mauri, che tu possa valutare anche personalmente se ciò risponde al vero. A proposito, sono lieto che possiamo darci del tu, il mio nome è Francesco.

Fino a non moltissimo tempo fa, non mi ero interessato in maniera particolare di ODP. Per ragioni legate al posizionamento del mio sito web, essa mi è stata segnalata come passaggio fondamentale, ed ho cominciato a vederne i meccanismi di funzionamento.

Non è mia intenzione propugnare una modifica strutturale dell' Open Directory, mi sono imbarcato in questa discussione per la semplice ragione che ho trovato il progetto estremamente valido. Spiego anche perché.
Nel momento in cui il solo Google permette l'inserimento gratuito nel proprio database, mentre altri motori non solo pretendono del denaro per la submission, ma inseriscono nei primi risultati coloro che pagano, ritengo che la parità delle condizioni di partenza che ha caratterizzato Internet agli esordi, stia venendo meno. Per mia inclinazione, non credo nell'uguaglianza tout court, ma se dovessimo partire tutti dallo stesso punto, chi ottenesse i migliori risultati, sarebbe quasi certamente il più meritevole. A mio avviso ODP va in questa direzione. Non sto parlando solo degli inserimenti di siti web a carattere economico. Il discorso è generale.

Vedendo quindi che questo progetto risponde a molte delle istanze che dovrebbero informare una struttura democratica, noto con preoccupazione che sussistono delle crepe di tipo organizzativo.

generalizzi un po' troppo questa sfiducia verso il sistema

Permettimi di non concordare. La mia impressione, quando leggo di argomenti legati all'ODP in altri forum, è che ci sia una mancanza di fiducia condivisa. Cerco di essere più chiaro. Se un webmaster, un utente, o chicchessia muove una critica circostanziata all' ODP, vedo delle risposte che mi ricordano molto la solfa "tanto sono tutti uguali".
Me ne domando il motivo. E questi miei post vanno in questa direzione. Se si ingenera un meccanismo di sfiducia in un progetto così bello, quello stesso progetto, indipendentemente dalla realtà delle cose, perde prima di credibilità e poi di valore. In quanto, e su questo credo saremo d'accordo, la credibilità è la colonna sulla quale tutto il progetto si basa.

Per finire, si è ingenerato un equivoco, e mi scuso se non l'ho chiarito subito.
quando ho scritto
segnalazione dei siti a cui l'editore è legato in qualche misura
, non mi riferisco assolutamente ai dati personali dell'editore. Faccio un banale esempio. Come saprai sono il webmaster di yws.it. Se realizzo un sito web e lo inserisco nella categoria, debitamente segnalerò che questo sito è sviluppato dalla mia web agency. La ratio è semplice. L'editore con intenzioni non attinenti allo sviluppo di ODP, probabilmente avrebbe timore della pubblicità causata dall'inserimento celere dei propri siti a fronte di un'attività non straordinaria nell'inserimento dei lavori altrui. Non si tratta di una gogna mediatica, bensì di una forma di responsabilizzazione e di prevenzione.

Mi rendo conto adesso che ho scritto un post troppo lungo, per cui per il momento vi saluto.
CIAO :D
 
A

albovicamp

borgorosso said:
segnalazione dei siti a cui l'editore è legato in qualche misura
Questa, come già anticipato da altri, è richiesto al momento della domanda di diventare editore ed è prassi comune tra gli editori, anche se in modi diversi.

Quando esaminiamo il lavoro degli editori sappiamo esattamente, nella stragrande maggioranza dei casi, a quali siti è legato.
E quando scopriamo legami non esplicitati approfondiamo ancora di più l'esame per capire i motivi dell'omissione.

Molti editori fanno in modo che questi dati (per i quali hanno diritto alla privacy, non scordiamocelo) siano visibili all'interno ma non all'esterno di ODP.
I motivi possono essere molti e validi.
Perchè un webmaster dovrebbe divulgare urbi et orbi i nomi dei suoi clienti?
 

mauri

Curlie Meta
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borgorosso said:
La mia impressione, quando leggo di argomenti legati all'ODP in altri forum, è che ci sia una mancanza di fiducia condivisa.

Certo, hai detto bene, è una tua impressione, ma questo non significa che questa mancanza di fiducia sia così diffusa e così condivisa.

Io non sto negando il fatto che ci possa essere, per carità, però credo che per 10/20/30/40/50 (?) post di webmaster sfiduciati su qualche forum, a fronte di centinaia di web agency in Italia,
non si possa dedurre che c'è una mancanza di fiducia condivisa.

In ogni caso, essendo essenzialmente un impressione, sarà pure rispettabile
ma non credo possa essere portata e ribadita più volte come argomento di discussione; nessuno qui ha intenzione di cambiare la tua opinione, magari starà a te andare a verificare se stai o meno sopravvalutando un fenomeno :)



borgorosso said:
Faccio un banale esempio. Come saprai sono il webmaster di yws.it. Se realizzo un sito web e lo inserisco nella categoria, debitamente segnalerò che questo sito è sviluppato dalla mia web agency.

Allora non ci siamo capiti: nessuno ha detto che questo non accade.
Gli editori già dalla prima richiesta di ingresso sono invitati
a palesare le proprie affiliazioni, ma stiamo parlando di informazioni
che sono e saranno esclusivalmente ad uso interno.

Diverso invece è pretendere che esse vengano messe a disposizione degli utenti esterni,
che non hanno invece alcun diritto di entrare nella privacy
di una persona/professionista solo perché è diventato editore in ODP.

Un editore, se lo vuole, è libero attraverso il proprio profilo
di palesare la propria identità e altre informazioni che lo riguardano,
e alcuni lo fanno pure;
a parte questi casi ODP è tenuta per ovvie ragioni legali a proteggere
la privacy dei propri membri.
 
A

albovicamp

Ho appena esaminato (e cestinato) una segnalazione di abuso di un webmaster nei confronti di un editore.
Eheheh.
Si stava lamentando di un mancato aggiornamento cestinato proprio da me.
Perchè lui voleva abusare della directory infilando keyword e linguaggio promozionale in una descrizione scritta correttamente.

Cito questo caso perchè molte (ma non tutte) segnalazioni di presunti abusi si concludono nello stesso modo.
Presumo che le lamentele di alcuni webmaster abbiano la stessa origine.

Ben altro problema è quello di moltissimi webmaster che propongono un sito in modo corretto e devono aspettare mesi per vederselo pubblicare.
Questi
Ma questo è esclusivamente legato
  • alla dimensione della directory (dovuto al buon lavoro degli editori)
  • al numero di editori che sta crescendo ma più lentamente
  • l'ineguale copertura delle varie categorie
  • ai controlli sugli editori (il rapporto è superiore a 100:1)
  • ai controlli sulla qualità della directory
  • alle operazioni di pulizia e/o recensione di una quantità enorme di spam

A parte modifiche del software ODP, in continua evoluzione da anni, l'unica contromisura è l'aumento di editori.
Come siamo felici di aggiungere siti alla directory, ugualmente siamo felici di consentire l'accesso a nuovi editori.
Filtrando chi appare o sospettiamo essere un abuser come filtriamo i siti che non hanno diritto di listing in ODP.
 

borgorosso

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ok !!!
questa discussione mi è piaciuta molto, e su alcuni punti mi avete convinto (e non è facile)

In ogni caso, essendo essenzialmente un impressione, sarà pure rispettabile ma non credo possa essere portata e ribadita più volte come argomento di discussione

su questo non posso darti torto. si tratta di un'impressione, quindi suscettibile di valutazione da parte vostra. D'altra parte dovrai ammettere che ti segnalo quello che mi sembra un idem sentire. Se ritieni che la situazione non sia quella che ti descrivo, ne sono contento, perché conosci meglio la situazione, per cui non posso far altro che fidarmi.

La pubblicità nella gestione della directory... da quel punto di vista non posso concordare. Da un lato trasparenza, dall'altro privacy... conciliamo?

è veramente un paicere parlarvi e vi ringrazio per le delucidazioni !

:D

P.S. una curiosità me la volevo togliere, siccome ho fatto domanda come editore, come funziona il tutto? comunicate anche l'eventuale rifiuto?

Ciao
 
A

albovicamp

borgorosso said:
questa discussione mi è piaciuta molto,
Anche a me.
A parte qualche iniziale ruvidezza, a noi fa piacere ascoltare critiche (motivate), proposte e consigli, come pure sfatare miti o chiarire dubbi.
Da un lato trasparenza, dall'altro privacy... conciliamo?
Non si può conciliare.
Sono due esigenze contrapposte e riteniamo che le soluzioni applicate rispettino entrambe.
Esempio:
un editore ha il diritto di non vedersi spammare la sua email (che infatti è privata)
un utente ha diritto di contattare un editore (attraverso il feedback ODP che è a disposizione di tutti)
comunicate anche l'eventuale rifiuto?
Nella maggior parte dei casi, sì, con il motivo del rifiuto e qualche consiglio per chi vuole riprovare.
Quando riteniamo di essere certi di non volere quel particolare aspirante come editore, a volte ci risparmiamo il disturbo di rispondere.
Ma dovrebbero essere solo casi limite.
 

djemi

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Ho cominciato questa discussione sperando potesse essere costruttiva, vedere cosi tanti messaggi/replay dimostra che ho sollevato un problema reale e tangibile. Il mio sito web proposto da ormai un'anno non è stato mai preso in considerazione, la mia domanda di editore, effettuata ormai da diverso tempo, non ha mai ricevuto risposta alcuna. Non mi stupisco che google abbia deciso di non utilizzare piu i dati ODP, almeno in parte.
Emiliano.
 

mauri

Curlie Meta
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Mar 29, 2002
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borgorosso said:
D'altra parte dovrai ammettere che ti segnalo quello che mi sembra un idem sentire. Se ritieni che la situazione non sia quella che ti descrivo, ne sono contento, perché conosci meglio la situazione, per cui non posso far altro che fidarmi.
Non mi sento di smentire, sinceramente non lo so se c'è sfiducia e quanto
possa essere diffusa. Guardando i numeri a disposizione, cioé i post su questo forum,
quelli su html.it e a grandi linee altri forum del genere, non mi pare
che siamo di fronte ad un fenomeno così diffuso.

Se togliamo le lamentele interessate di chi in fondo ce l'ha con
noi solo perché i suoi siti non sono ancora stati inseriti
(come se fosse un atto dovuto), credo che il numero di critiche acute
e costruttive sulle quali riflettere si riduca notevolmente
e che non desti preoccupazione.

Resta fermo il fatto che poi contro certi scetticismi
o sospetti aprioristici non siamo in grado di fare nulla;
certamente non possiamo fare cambiamenti radicali
alla filosofia del directory solo per tranquillizzare
qualche addetto ai lavori che ama pensare
che siamo un branco di disonesti :rolleyes:
 

borgorosso

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Rileggendo il 3d per intero mi sono ricordato che volevo porti una domanda di carattere etico-organizzativo. ;)

Siamo di fronte ad un progetto che già nel nome si definisce Open. Ma ci sono delle persone che hanno dei privilegi maggiori, in quanto possono scegliere gli editori, che sono il perno intorno a cui ruota l'aggiornamento ed il buon funzionamento di ODP.

Nel momento in cui si sceglie, si opera una discriminazione, ovviamente intesa come esclusione/inclusione, e non come atto razzistico :D.

A livello organizzativo il motivo è ovvio. Una cernita degli editori è momento ineludibile per il corretto funzionamento di ODP.
La mia domanda riguarda l'aspetto etico. Intendiamoci: si discute del sesso degli angeli. In questo post né polemiche né suggerimenti.
In base a quale fondamento un meta-editore può permettersi di escludere, stante il fatto che si tratta di misura preventiva? Non si va incontro ad una contraddizione in termini? Ovvero, la legittima suspicione di comportamenti scorretti, non viola il fondamento stesso di un progetto Open?
Ripeto, dal punto di vista puramente organizzativo siamo di fronte ad un comportamento ineccepibile.
Ti faccio un piccolo esempio. In una società come la nostra, l'azienda ha come scopo, ma anche come fondamento etico, quello di produrre profitti. L'inclusione/esclusione di risorse umane, e non solo, avviene in base al criterio della produttività.
In un'associazione di volontariato, il fondamento etico è più complesso (basandosi su variabili di carattere religioso, socio-demografico etc.), ma, riassumendo, si può dire che l'inclusione avviene in maniera indiscriminata, avendo come focus il miglioramento delle condizioni di vita di persone svantaggiate. Salvo poi escludere quelle persone non in linea con l'obiettivo.

Come giustificare allora, per l' ODP, l'esclusione aprioristica di coloro che desiderano diventare editori?
Per quanto riguarda voi meta-editori, come avete risolto il dilemma?
 

Marco5x

Curlie Meta
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Mar 25, 2002
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In base a quale fondamento un meta-editore può permettersi di escludere, stante il fatto che si tratta di misura preventiva? Non si va incontro ad una contraddizione in termini? Ovvero, la legittima suspicione di comportamenti scorretti, non viola il fondamento stesso di un progetto Open?

Credo che il termine Open si riferisca soprattutto all'utilizzo dei dati, che chiunque può liberamente utilizzare se rispetta l'apposita licenza d'uso.

Chiarito questo, i meta fanno del loro meglio per accettare chiunque voglia (e sappia) dare un onesto contributo alla directory. Naturalmente è possibile che alcune delle valutazioni che facciamo sui candidati - ciascun meta in autonomia (sebbene talvolta consultandosi a vicenda) - portino ad escludere dei potenziali buoni editori; ma l'editore rigettato può nuovamente fare domanda e sono convinto che se qualcuno è veramente desideroso di contribuire a ODP in modo serio ed imparziale alla fine verrà accettato.
 
A

albovicamp

borgorosso said:
In un'associazione di volontariato, il fondamento etico è più complesso...ma...si può dire che l'inclusione avviene in maniera indiscriminata... Salvo poi escludere quelle persone non in linea con l'obiettivo.
Come giustificare allora, per l' ODP, l'esclusione aprioristica di coloro che desiderano diventare editori?
Per quanto riguarda voi meta-editori, come avete risolto il dilemma?
Criterio fondamentale: le Direttive Editoriali (riassunte nelle pagine che costituiscono il modulo di richiesta).
  • se un aspirante editore non si cura nemmeno di seguire i consigli che legge via via che riempie il modulo, quale impegno a lavorare decentemente offre?
Personalmente ho trovato applicazioni veramente ridicole o assolutamente insufficienti tipo:
"Vorrei promuovere il mio sito" oppure con errori di ortografia molto numerosi e pesanti (in tre sole recensioni di esempio)
In diversi casi l'interesse a inserire e curare i propri siti è assolutamente eclatante.
Vi sono poi altri tipi di richieste (che non pubblicizzo per evidenti motivi di sicurezza interni) che sono destinate all'esclusione.

Tra le richieste da accettare e quelle da respingere c'è poi un'area grigia costituita da aspiranti che sono interessati ma mostrano di poter acquisire quell'equilibrio necessario per diventare buoni editori, oppure che mostrano limiti culturali ma allo stesso tempo entusiasmo.

Occorre anche chiarire che la rimozione di un editore è una cosa seria che richiede accurate investigazioni, controlli sulla sua attività, confronti, ricerche di eventuali affiliazioni scoperte o nascoste.
Richiede molte ore di lavoro e infine una discussione con tutti i meta fino a raggiungere il consenso necessario per raggiungere la decisione finale.

Inserire editori che dopo poco tempo ci obbligheranno ad aprire una procedura così complessa è certamente una perdita di tempo e di efficienza globale del sistema.
Dovremmo cioè rimuovere l'editore e poi riparare i danni procurati.

E' di fronte a questa prospettiva che valutiamo la maggiore o minore probabilità che un particolare aspirante possa essere un editore almeno decente o un danno alla directory.
Per migliorare le chance di una decisione giusta tempo fa è stato modificato il modulo di richiesta inserendo una serie di informazioni che possano aiutarci ad inquadrare nel miglior modo possibile il candidato.

L'esperienza, l'integrità, la sensibilità di ciascun meta lo porterà a prendere una decisione per il bene della directory.
 

mauri

Curlie Meta
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Mar 29, 2002
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borgorosso said:
Come giustificare allora, per l' ODP, l'esclusione aprioristica di coloro che desiderano diventare editori?
Va sempre tenuto conto che l'esperienza maturata in anni di esistenza del progetto
ha dimostrato ampiamente che l'accettazione aprioristica di coloro
che desiderano diventare editori porta solo ad abusi, cattivo editing
e tanto tempo da buttare per risolvere i problemi che vengono a generarsi.



Per quanto riguarda voi meta-editori, come avete risolto il dilemma?

Personalmente, sono sempre alla ricerca di un balance tra linee guida,
esperienza, fiuto e buon senso. :)
 

borgorosso

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Mar 30, 2004
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Ok tutto quello che avete scritto. Ma questo credo sia chiaro a tutti. Il criterio organizzativo impone il discrimen dei potenziali editori.
La domanda che vi avevo posto era un'altra. E vedo che il dilemma non è risolvibile. Albovicamp ha messo in rilievo la mia frase:
salvo poi escludere quelle persone non in linea con l'obiettivo
. Io intendo chiaramente nel mio post che l'escusione avviene successivamente.

Volevo solo sapere se eravate coscienti della grande responsabilità che avete sulle spalle. L'inclusione e l'esclusione sono scelte importanti, vi esorto ad essere il meno selettivi possibile. Ovvero escludere solo per motivi eclatanti. Per essere sempre in linea con le finalità del progetto: non si tratta di cicero pro domo sua, non vorrei che la mia perorazione fosse intesa come un qualcosa che si riferisca alla mia domanda di editore.

per Albovicamp: con la tua attenzione verso le forme grammatico-lessicali mi costringi tutte le volte a rileggere prima di inviare !!! :p

ciao a tutti !!!
 
A

albovicamp

Io intendo chiaramente nel mio post che l'escusione avviene successivamente.
Certo.
Ho cercato di far intravedere la mole di lavoro necessaria per rimuovere un abuser e quindi introdurre tra i criteri di scelta l'efficienza.
Cioè meglio rischiare un x% di respingere un buon editore piuttosto di rendere troppo facile l'ingresso ad un abuser.

Drammi morali non ve ne sono per nessun meta, credo.
Non vi è nessun obbligo all'inclusione di editori, come non vi è un obbligo all'inclusione di siti.

Come gli editori sono tenuti all'inserimento dei siti che mostrano le caratteristiche minime per l'inclusione (e i criteri sono personali, variabili e in continua discussione) così i meta sono tenuti all'inserimento di editori che mostrano le caratteristiche minime per diventare editori decenti (sulla base degli elementi che ha a disposizione).

La chiave è l'integrità nello svolgere questo ruolo.
Per diventare meta è richiesta la comprensione dello spirito e del "grande disegno" del progetto.
Oltre alla capacità di operare in modo disinteressato ed equanime.
Nei casi dubbi un meta può lasciare ad altri la decisione, consultarsi con altri, scrivere al richiedente (molto più raro).
E se sbaglia il richiedente ben disposto può riprovare. :)
 

borgorosso

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Mar 30, 2004
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Assodato che mi comunicherete se la domanda come editore è stata accettata / rifiutata, in virtù della mia strepitosa ars oratoria vi esorto ad inserire al più presto il mio sito (www.yws.it) :p
Detto questo, per chiudere questa discussione che ritengo sia stata interessante, vi faccio i migliori auguri di passare felicemente questi giorni di vacanza.

Un grande saluto,
Francesco :D
 
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