Salve a tutti,
leggendo gli ultimi interventi mi è tornato il desiderio di scrivere... devo dire che a partire dal messaggio di horusbird in poi ho letto cose sensate e interessanti. Ringrazio mauri per la risposta esaustiva e inaspettatamente utile. Questo credo sia il primo intervento all'interno di questa discussione, da parte di un membro di Dmoz, che sia apre alla possibilità di un confronto.
Capisco perfettamente quanto detto e lo condivido. Il numero minimo di inserimenti, date queste premesse non avrebbe, da solo, efficacia. Però, se unito ad altri sistemi di "controllo" potrebbe forse migliorare leggermente le cose. Ovviamente servirebbe la volontà da parte dei dirigenti di migliorare il servizio offerto, cosa che pare mancare, purtroppo.
Il fatto è, e perdonatemi se insinuo nuovamente un'altra critica, che certe code enormi di siti non hanno proprio senso, se non quello di creare sospetti. Come dice molto intelligentemente horusbird, se davvero Dmoz possiede una manovalanza (chiamiamola così
) talmente sottodimensionata rispetto alle reali necessità, perché diavolo non assume altri editori?
Che risposta date a questa domanda? Insomma, nella sezione psicologia ci sono sottosezioni che non vengono aggiornate da molti mesi, eppure c'è un editore assegnato ad esse. Io ci ho segnalato i miei siti (ne possiedo diversi infatti, ma quello a cui tengo di più è nienteansia.it).
Se l'editore di quella sezione non ce la fa (e solo lui/lei può conoscerne le ragioni) perché viene rifiutata la mia domanda di diventare editore? Eppure di esperienza nel campo ne possiedo. Se ho realizzato un sito di 700 pagine completamente dedicate alla psicologia credo di possedere i requisiti, no?
E invece, nonostante la mia esperienza nel campo e la palese mancanza di forza lavoro nelle sottosezioni relative alla Psicologia, il mio aiuto viene rifiutato!
Ha del soprannaturale. Va al di là della mia umana comprensione!
Il messaggio che passa in questo caso è il seguente: non ce ne frega assolutamente nulla se abbiamo 2,559,890,476 siti in coda e forse non riusciremo a recensirne un terzo prima dell'apocalisse, il tuo aiuto non ci serve e non lo vogliamo comunque.
E' questa riflessione che mi ha portato a suggerire l'introduzione di un minimo sindacale
D) di recensioni al mese. Ora però mi rendo conto della sua quasi completa inutilità.
Tornando un attimo all'annosa questione dell'inesistenza di un "ordine cronologico" nella presa in carico delle richieste, io ribadisco il mio dissenso.
Se partiamo dall'idea che gli editori sono tutti onesti e diligenti possiamo anche passarci sopra, ma considerati certi precedenti (precedenti, ma anche attuali e futuri) e cercando di vedere le cose con obiettività, coscienti del fatto che ognuno di noi tende a raggirare le regole quando può trarne beneficio con poco sforzo e nessun rischio, allora non possiamo non negare l'assurdità di tale libertà che viene concessa agli editori.
Diventa così del tutto legale lasciare in coda, anche per sempre, determinati siti. Vi sembra giusto?
Non c'è discussione in questo caso. Serve una regola che sancisca il rispetto della cronologia delle richieste. Punto.
Fra l'altro non è da sottovalutare l'impatto positivo che tale imposizione avrebbe sui webmaster. Se essi fossero a conoscenza del numero di siti in coda al momento dell'invio del proprio link, avrebbero anche un'idea del tempo necessario per smaltire tale coda e giungere alla considerazione del proprio sito. Se io sapessi che ci sono 600 siti che attendono prima del mio, e fossi certo che venisse rispettato l'ordine cronologico delle richieste, avrei un'idea abbastanza precisa del tempo di attesa e non mi stupirei se dopo qualche mese il mio sito non fosse ancora presente.
Al contrario, se sapessi che in quella sezione ci sono pochissimi siti in attesa e dopo 3 mesi il mio sito non fosse stato ancora recensito, avrei tutto il diritto di dubitare dell'efficienza dell'editore responsabile di quell'area.
E' molto semplice.
Abuse avrebbe un senso se le cose stessero così. Ma attualmente qual è il suo senso? Un webmaster non può e non deve conoscere nulla di quello che accade dentro i labirinti psico-informatici di Dmoz; e allora come può sapere quando una regola non viene rispettata o viene commessa un'ingiustizia? Noi webmaster possiamo fare solo supposizioni, le quali probabilmente si rivelano spesso (ma non sempre) infondate.
Perché è stato istituito il servizio di segnalazione abusi? Cosa dovremmo segnalare se non ci è concesso neppure lanciare una sbirciatina a ciò che avviene nel mondo di Dmoz?