Re: Frustrazione
La mia risposta è no, se vuole dare anche la sua sarò lieto di leggerla.
Intanto la ringrazio per l'invito a continuare nel confronto.
Dovevo prima controllare se nella categoria c'erano dei siti in attesa di qualche webmaster impaziente e convinto di essere arrivato prima ?
Ritengo necessaria un'assunzione di responsabilità di tutta DMOZ, dai dirigenti agli editori affinchè si prenda coscienza dell'importanza che ha assunto il progetto.
Un progetto come DMOZ non può prescindere dalle regole e dalla trasparenza.
Potrei farlo io nel mio piccolo portalino che pesa come una goccia nell'oceano (e già sono sicuro che qualcuno si lamenterebbe) ma non ritengo sia possibile continuare a pensare a DMOZ come un insieme scoordinato di persone che, per il semplice fatto di essere volontari, possono dilatare i tempi (anni) o possono stabilire in maniera personale chi e quando inserire.
Altre associazioni di volontariato che assumono valenza internazionale, prima ancora di arrivare ad essere quello che sono, si dotano di regolamenti ferrei, per garantire la massima trasparenza, evitare discriminazioni e preservare la credibilità da parte di tutti.
Lei mi può contestare che l'insieme di persone è tutt'altro che scoordinato, eppure appare così agli occhi del resto del mondo.
In questi giorni sto leggendo tanti post nei diversi forum e la stragrande maggioranza sono lamentele.
Per essere costruttivo, faccio queste semplici proposte:
1. fissare un tempo massimo per le recensioni (non credo sia impossibile, visto che un editore gestisce piccoli porzioni di directory)
2. rendere visibile a tutti la coda delle submission, con data di invio e stato
A fronte dell'acquisizione di queste due semplici regole, concorderei con il suo parere.
Ben vengano, allora (ma solo allora) le iniziative personali degli editori di DMOZ nell'inserimento dei siti.
Come webmaster non mi interessa limitare l'operato degli editori, non mi interessa avere privilegi; mi basta semplicemente sapere che SIA RISPETTATA la possibilità che DMOZ mi concede di essere inserito, garantendomi un minimo di informazione (feedback) e di regole (coda e tempi).
Concludo con una osservazione: mi sembra di cogliere che un webmaster, agli occhi degli editori di DMOZ, sia un elemento singolo, slegato dal resto del mondo internet, che produce solo immondizia e cerca tutte le scorciatoie per capitalizzare al massimo dal suo pessimo sito con le revenue di Google.
Sicuramente è anche così, ma non può essere solo così.
Chi lavora seriamente e nel rispetto delle regole chiede da parte degli altri lo stesso rispetto e, in questo caso, proprio per i forti riflessi che DMOZ determina nella sfera del lavoro dei webmaster, chiede solo un minimo di regole.
Cordiali saluti.
Void